Interviste Primo Piano

#FaberRacconta: intervista a Gabriele Donati e Francesco Merli di Visia Lab

3 Mar 2023

Quando l’innovazione trasforma la diagnostica per immagini: questa è la storia di Visia Lab, azienda tra le imprese selezionate per la quarta edizione di FABER. Scopriamo di più sulle potenzialità e gli obiettivi del progetto vincitore, attraverso le parole del ricercatore Francesco Merli e del suo tutor aziendale Gabriele Donati.

Ciao, piacere di conoscervi. Vi andrebbe di raccontarci com’è nata la vostra esperienza con il progetto FABER? 

G.D.: Certamente. Innanzitutto, presento la nostra azienda. Visia Lab è parte del settore biomedicale. Ci occupiamo dello sviluppo e della produzione di soluzioni hardware e software per la diagnostica clinica di laboratorio. Un settore che richiede una costante ricerca e innovazione. Ed è a partire da questa consapevolezza che abbiamo deciso di partecipare al progetto FABER. Non con un piano unico, bensì con tanti micro-progetti. L’obiettivo era per noi quello di inserire una figura professionale da dedicare alla parte di R&D, la quale, grazie alla nostra supervisione, avrebbe offerto alla nostra azienda la giusta spinta per sviluppare nuove idee

Il match è nato anche grazie a un contatto personale. Già da tre anni lavora da noi il fratello di Francesco e grazie alla sua testimonianza diretta sulla nostra azienda è nato l’interesse verso questa dimensione. 

F.M.: Piacere, Francesco. Faber per me ha rappresentato una grande occasione. Il 12 aprile dello scorso anno mi sono laureato in Ingegneria Biomedica e sono stato subito contattato dal Dott. Massimo Donnini, CEO di VisiaLab SRL, il quale mi ha proposto di candidarmi e intraprendere questo percorso dalla doppia vocazione, accademica e lavorativa. In una dimensione per me “familiare”, in un’azienda piccola, dove è possibile essere seguiti nel proprio lavoro e crescere professionalmente. 

Di cosa si occuperà il progetto di ricerca di Francesco?

F.M: Il mio progetto è divisibile in cinque aree, che corrispondono a cinque obiettivi di ricerca:

  1. La progettazione di supporti di vetrini per microscopio, grazie ai quali i dipendenti non dovranno più rimuovere vetrini manualmente: l’esigenza è quella di trovare una soluzione che garantisca una buona usabilità. 
  2. La progettazione di un sistema di messa a fuoco rapida del nostro microscopio.
  3. Lo sviluppo e l’implementazione di una pinza robotizzata che muova microplates all’interno di macchine di liquid handling.
  4. L’analisi delle fattibilità di una micro pompa a pistone di precisione, sia in termini di performance che di costi.
  5. La definizione di una componente usa e getta, composto da un ago integrato con una elettronica atta alla individuazione del contatto con liquidi, in grado di offrire un service più semplice dei nostri dispositivi.

Qual è stato per voi il valore del progetto FABER all’interno della vostra esperienza?

G.D.: Il vero valore è costituito dalle persone, dal potenziale umano. Partecipando al progetto abbiamo potuto acquisire un ingegnere valido, il cui lavoro è stato da subito dedicato esclusivamente alla parte di Ricerca & Sviluppo. Questo per noi si è rivelato un grande vantaggio. Spesso, per seguire la fabbricazione dei dispositivi/componenti, nelle aziende di Produzione si è costretti a sacrificare parte della fase di ricerca, che risulta tuttavia cruciale se si vuole innovare la propria offerta commerciale. In Visia Lab desideriamo portare avanti questa visione e con il tempo vorremmo creare una realtà distinta e separata da dedicare solo all’R&D. L’ingresso di Francesco in azienda getta le basi per un futuro migliore, in grado di dare a Visia Lab accesso a nuove potenzialità. 

F.M.: Rappresenta la grande opportunità di poter creare un ponte tra il mondo dell’università e quello del lavoro. E consente di superare quel distacco tra teoria e pratica che spesso gli studenti avvertono durante il loro percorso di formazione. Inoltre, è un incentivo per tutti quei ragazzi che sono legati al proprio territorio e vogliono un’alternativa per poter restare nei luoghi a loro più cari.